Il filmato porno con mio zio

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  1. Rosa Bulgari
     
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    Stavo facendo i miei giretti mattutini in motorino, esattamente come facevo ogni giorno d’estate.
    Le stradine di campagna erano sempre belle e profumate la mattina presto. Ero abituato alle fredde giornate del liceo e quando arrivavano le vacanze non mi sembrava vero di potermi permettere quelle scampagnate continue.
    Mi portavo dietro l’ipod e un bel panino con una Pepsi e mi buttavo su qualche prato a non pensare a niente.
    Quel giorno notai la macchina di Alessandra, una delle signore più avvenenti del mio paese. Era strano vedere la sua macchina in quelle zone.
    Lei non andava mai in campagna, tra i campi e soprattutto non lì da mio zio. La macchina era parcheggiata sotto ad un vecchio albero, esattamente come quando noi lasciavamo i motorini dietro i tronchi per andarci a fumare qualche sigaretta.
    Mi parcheggiai e ammirai un po’, incuriosito da quella situazione. Quello che vidi, mi rimase impresso per sempre.
    Alessandra se ne stava a pancia in giù, sul tavolo che mio zio utilizzava per ammazzare i maiali, intenta a farsi sbattere proprio da mio zio, che la stava possedendo da dietro con forza e veemenza.
    Non mi sembrava potesse essere vero. Finalmente stavo guardando quelle tette che tutto il paese sognava in continuazioni ed erano spalmate su quel tavolo lurido.
    Erano probabilmente le due persone più diverse del mondo, eppure si stavano facendo una sana scopata proprio in quel posto dimenticato da Dio.
    Non so perché lo feci, ma mi tirai fuori il cazzo e toccandomi, immaginai di essere mio zio. Immaginai che il pisello che in quel momento stava dentro di lei fosse il mio.
    Sembrava godere molto mentre mio zio le tirava i capelli, domandola come se fosse stata una cavalla da addomesticare con il pugno di ferro.
    Menava colpi intensi e decisi, tirando di tanto in tanto degli schiaffi su quel suo culo.
    Suo marito non immaginava che sua moglie si comportasse in quel modo, perché le aveva dato una bella casa, una bella automobile e una posizione altolocata, mentre io e mio zio eravamo dei morti di fame.
    Eppure il morto di fame stava profanando quella fica sposata.
    Mi ero toccato molte volte pensando a lei, ma vederla mezza nuda e, soprattuto in quella posa, mi faceva veramente eccitare come se non avessi mai avuto un’erezione in vita mia.
    -Metti questo in bocca.- disse mio zio, passando ad Alessandra un cetriolo enorme.
    Iniziai a masturbarmi in maniera molto più insistente, quasi come se anche io, con loro, fossi vittima della stessa perversione che li stava dominando.
    Non si poteva pretendere che fossimo tutti li a scopare, ma anche io potevo godere della situazione, no?
    Dopo un attimo mi venne l’idea brillante. Presi il telefonino ed iniziai a riprendere quella scena. Così avrei avuto l’opportunità di viverla e riviverla ogni volta che avrei voluto, trasformando il loro atto sessuale in una cosa più mia che loro.
    Era molto contorto, ma sono sempre stato un personaggio assai complicato.
    Sborrai mentre riprendevo il loro atto, ma continuai con la ripresa, perché non volevo perdermi nemmeno un secondo di quella loro performance.
    Alessandra cercava di bofonchiare qualcosa, mentre il cetriolo le stava intasando la bocca. Mio zio ci stava dando dentro parecchio forte.
    Si vedeva lontano un miglio che le stava facendo male, esattamente come si vedeva che la stava facendo eccitare all’inverosimile.
    Era la classica circostanza in cui un povero e un ricco si accorgevano di non essere poi tanto diversi quando si spogliavano. Erano i vestiti a far la differenza.
    Alessandra poteva essere ricca quanto voleva, ma si stava facendo sbattere sul tavolo in cui venivano ammazzati i maiali.
    Quel video avrebbe fatto il giro del paese e anche del mondo. Mi sarei masturbato centinaia di volte guardandolo.
    Mio zio uscì da quella troia e, gridando, andò a sborrarle in faccia, senza che lei se l’aspettasse.
    -Cazzo che schifo.- disse lei, estraendo il cetriolo dalla sua bocca, -Sei proprio un figlio di puttana.
    Avevo il miglior filmato amatoriale di tutti i tempi.
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