La sig.ra Emma

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  1. Rosa Bulgari
     
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    Nonna Laura, da tutti chiamata Monna Laura (Monna sta per Madonna, le nobildonne in Toscana venivano chiamate così a quel tempo), era una bellissima minuta rappresentante del genere femminile. Sin dal mio primo vagito sono vissuto con lei, i nostri giochi d' amore sono stati una naturale evoluzione di primordiali giochi parasessuali. Fare l' amore con Nonna Laura era la cosa più naturale del mondo, ho imparato da Lei e Lei da me tutto ciò che so sul sesso, non ci siamo mai posti limiti, Lei trovava naturale che io facessi sesso anche con maschi (aveva capito dalla mia esuberanza che non mi sarei fermato dinnanzi ad un bel culo o una bella bocca anche se maschili), anzi mi incitava a farlo, scommettevamo come complici se quella persona o quell' altra avrebbero ceduto al richiamo del sesso, eravamo due depravati.

    Nel mio ricordo più lontano, per ciò che concerne il sesso con la Nonna, è stampata nella memoria una calda giornata d' autunno, Lei affacciata alla finestra della nostra camera da letto, io sotto le sue ampie gonne giocavo con le Sue nudità, leccavo e profanavo con le dita i suoi meravigliosi orifizi.

    Torniamo al tempo del racconto.

    Quel giorno, dopo essermi sollazzato col piccolo Francesco (che troia!), la Nonna si denudò, si piegò sul letto e mi chiese di essere posseduta nell' ano, il mio cazzo era ancora umido dalla sborrata precedente ma raccolsi ancora un po' di sborra dal buco del culo di Francesco, la spalmai sul glande ed un po' sul culo di Nonna e procedetti all' introduzione.

    Entrò senza difficoltà alcuna, il culo della Nonna era allenato a questo genere di trattamento, mentre iniziavo un lento movimento alternato, tutto dentro-tutto fuori (la maggiore sensibilità è nello sfintere), Francesco si masturbava il suo piccolo cazzettino poi si pose sotto di noi e cominciò a leccare alternativamente la figa di Nonna e il mio cazzo palle comprese, non era ancora esperto, dovetti dirgli che alla Nonna doveva leccare la clitoride (non sapeva cosa fosse) ma imparò in fretta, le contrazioni anali dettate dalle leccate e dal passaggio del mio cazzo nel suo sfintere, mi fecero sborrare nuovamente.

    Sborrai ancora copiosamente dentro il meraviglioso culo di Nonna e mi accasciai sopra di Lei sfinito dalle due scopate già fatte all' inizio di quella giornata, quando il cazzo uscì da quell' orifizio, Francesco che era ancora sotto ne approfittò per suggere ancora un po' di sborra sia dal cazzo che dal culo di Nonna.

    L' abbrivio di quella giornata è stato meraviglioso.

    Giovannino era tornato portandosi dietro la sig.ra Emma, la Mamma di Francesco, noi, dal canto nostro, ci eravamo già rimessi in ordine, anche se avevamo un' aria "sbattuta".

    Emma era bellissima, il mio desiderio di scoparmela cresceva a dismisura, chiesi a Francesco se era al corrente di una qualsivoglia relazione della madre, lui rispose che nessuno si accompagnava a Lei ma; quando nei fine settimana era a casa, la sentiva gemere di notte sul letto e adesso aveva capito il significato di quei gemiti.

    Dissi a Francesco di reggermi il gioco, dissi di giocare a nascondino (io mi sarei nascosto sotto al tavolo) ma che lui non avrebbe dovuto trovarmi subito, Francesco accettò di buon grado, per lui questo rappresentava un consolidamento dei nostri rapporti.

    La Nonna aveva capito tutto e mi teneva bordone, io presi a nascondermi sotto al tavolo, poi quasi per caso mi infilai sotto le sue gambe (sotto le gambe della sig.ra Emma), lei trasalì, ma si ricompose immediatamente, quando le toccai le cosce (notai che le dischiuse), quando cominciai ad accarezzarle (la Nonna poi mi disse che la sig.ra Emma aveva vampate di rossore e di calore) lei portò una mano sotto al tavolo come per dissuadermi da quel proposito, ma io presi a leccarle le dita e il palmo della mano, Lei spalancò le gambe io le scostai le mutande di fresca seta e iniziai a toccarle la clitoride con studiata lentezza, Francesco si tuffò sotto al tavolo, la sig.ra Emma non si accorse di questa manovra (la Nonna mi disse in seguito che teneva gli occhi chiusi), mi sbottonò i calzoni e prese a farmi un pompino, io cominciai a leccare quella vagina sublime dalle labbra sporgenti (quella della Nonna al confronto sembrava quella di una bambina), la Nonna dal canto suo si era alzata ed aveva iniziato a baciarla sulla bocca mentre titillava i suoi capezzoli, la sig.ra Emma godeva, gemeva ed emetteva fiumi di umori vaginali, umori che io deliziosamente e golosamente leccavo...

    Senza alcun segnale ma, come un' intesa prestabilita, ci spostammo dalle nostre posizioni per metterci più comodamente sul grande letto a baldacchino della Nonna, ognuno di noi spogliava l' altro, in breve fummo nudi.

    Aprì le cosce della sig.ra Emma e in un sol colpo la impalai, il suo gridolino di piacere fu quasi un urlo, la Nonna prontamente le tappò la bocca con la sua e cominciarono un memorabile linguainbocca, Francesco, che in un primo momento si sentì messo da parte, cominciò a leccare la vagina e il culo della Nonna, io, dal canto mio, uscì il cazzo da quel caldo nido per trovare un altro rifugio, un copioso rivolo di umori vaginali dava una splendida luce all' insieme, era colato lungo l' ano favorendo i miei propositi, le alzai le gambe e lei capendo ciò che avrei fatto si allargò, con le mani, oscenamente il forellino anale.

    Dopo non pochi tentativi riuscì a penetrarla, il suo culo era fantastico, possedeva un' elasticità fuori dal comune, riusciva con un lento movimento del bacino e delle natiche a portare all' eiaculazione anche un morto. Sborrai per la terza volta di quella mattinata, mentre i fiotti di sperma allagavano il suo sfintere, lei godeva come poche ho visto nella mia vita.

    Restammo per non so quanto sparsi su quel letto, avevamo avuto tutti il nostro piacere, Francesco era quello che aveva avuto meno così iniziò a leccarmi il cazzo per ripulirlo dagli umori della madre e dalla mia sborra, questa sua attività risvegliò dal torpore la sig.ra Emma che guardò il figlioletto come se fosse un estraneo, senza rendersi conto, senza allibire, senza ludibrio, poi allungò una mano per accarezzarlo tra i capelli, a questa vista la Nonna stampò sulle labbra di Lei un sonoro bacio il suono ci fece sveglire tutti e scoppiammo in una sonora risata.

    Restammo ancora un po' di tempo nudi, tutti, commentammo con sommo piacere i fatti appena avvenuti, ci scambiammo toccatine e carezze col fermo proposito di rifare il tutto al più presto, la Nonna prese la palla al balzo ed invitò la sig.ra Emma ad una vacanza presso di noi, poi rivolta a me disse: io, stanotte, sto nel letto con lei (indicando la sig.ra Emma), tu vai di la con Francesco.

    Segue...
     
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