Una bella leccata per cominciare la giornata

Scena lesbo tratta da "Porno favola di Aurora"

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  1. Natalie Grimm
     
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    Scena lesbo tratta da "Porno favola di Aurora"

    Mi siedo sul bordo del letto, lo specchio sistemato di fronte a me. Sono nuda, le mani poggiate sulle ginocchia chiuse. Ciocche di capelli biondi e lisci ricadono al lati del seno piccolo ma alto, incorniciandolo. Sfioro un capezzolo con un dito, lo faccio girare intorno, lo pinzo. Un languore familiare scende fino al basso ventre.
    Socchiudo gli occhi e passo la lingua sulle labbra. Che espressione da troia che ho: non sembro proprio la principessa per bene dei ricevimenti e delle feste.
    Apro le gambe e il mio riflesso mi imita. Ciuffi di peli color miele incorniciano la fichetta rosa acceso. Il clitoride fa capolino in mezzo a loro, gonfio e pronto ad essere stuzzicato. Le piccole labbra sbucano prepotenti e luccicano nella luce del mattino, umide della mia rugiada. Le apro con due dita e mi piego in avanti per osservare meglio l’immagine dentro lo specchio.
    La figa si apre e i denti all’imboccatura fremono. Sono piccoli e appuntiti, simili a quelli di uno squalo. Vi avvicino la punta di un dito e quelli si chiudono con uno schiocco. Se fossi andata troppo in là, mi avrebbero staccato la falange con un morso.
    Lascio andare le labbra con un sospiro. Fin quando non avrò sconfitto la maledizione, dovrò rinunciare a prestare attenzione alla mia povera fichetta. Meno male che non dovrò aspettare ancora molto e che ho un clitoride più che funzionante, privo di denti molesti.
    Prendo il campanello sul comodino e lo suono tre volte. I passi delle dame di compagnia rispondono subito. La porta si apre ed entrano tutte e tre, una dopo l’altra. Indossano i nuovi abiti che ho disposto per i servizi della mattina: camicetta slacciata fino all’incavo dei seni e gonna che copre appena l’inguine. Si inchinano all’unisono, in equilibrio precario sui tacchi.
    Scendo dal letto e mi sistemo sulla poltrona di fronte alla toeletta, su cui campeggia un altro specchio.
    «Caterina, pettinami i capelli.»
    Caterina prende la spazzola dalla toeletta e si sistema alle mie spalle. Tiene la testa bassa e così i riccioli neri le ricadono sul viso. La boccuccia a cuore è imbronciata, forse per il dispiacere di non essere stata scelta per il servizio principale.
    Faccio un cenno ad Arianna. «Pensa alla mia manicure.»
    Risponde con un inchino e la treccia rosso fuoco le scivola sopra la spalla. Si inginocchia accanto a me e prende una delle mie mani tra le sue, già armate di limetta. Lancia un’occhiata invidiosa a Samanta, ancora inchinata in attesa che le dia l’ordine di avvicinarsi.
    Apro le gambe. «Samanta, leccami la figa.»
    «Sarà un onore, Vostra Altezza.»
    Si inginocchia in mezzo alle mie gambe e mi accarezza il monte di venere.
    Mi lascio andare contro lo schienale. La spazzola di Caterina mi massaggia la testa, Arianna pensa alle mie mani e l’alito di Samanta mi solletica la figa. Socchiudo gli occhi per godermi il tutto.
    Samanta percorre il profilo del mio interno coscia con la punta della lingua, gli occhi puntati verso di me e le mani poggiate sui miei fianchi. Arriva all’attaccatura della coscia e lecca l’incavo su e giù, una mano immersa nel mio ciuffetto. I riccioli dei miei peli pubici si confondono con i suoi color cioccolato, sparsi su tutto il mio basso ventre.
    Sospiro sull’onda delle piccole scariche di piacere che partono dai baci di Samanta. Scivolo in basso sulla poltrona, avvicinando la figa al volto della dama di compagnia. Tuffo una mano in mezzo ai suoi capelli e li tiro in direzione del mio clitoride. Lei mi asseconda e tuffa il naso dentro i riccioli color miele, chiude gli occhi e inala il mio odore.
    «Avete sempre un profumo eccezionale, Vostra Altezza.»
    Spingo il pube ancora in avanti. «Poche chiacchiere e leccami come ti ho insegnato.» Sfilo la mano dalla presa di Arianna. «Voi due succhiatemi i capezzoli.»
    Caterina si inginocchia accanto a me, dal lato opposto di Arianna. Prende tra le mani il mio seno destro e passa la lingua sul bordo dell’areola, imitata dalla compagna. La lingua di Samanta fa un giro intorno al clitoride, lo tintinna dall’alto e riprende a girare.
    Stringo le mani sui bordi della seduta, piego la schiena ad arco. Il primo orgasmo mi scuote dalla testa ai piedi. Strabuzzo gli occhi e immergo una mano tra i capelli di Samanta e un’altra tra quelli di Caterina.
    «Continuate a― Sì, così!»
    Caterina massaggia il seno destro e succhia il capezzolo con forza. Arianna lo mordicchia il capezzolo sinistro, le mani chiuse a coppa intorno alla tetta. La lingua di Samanta accarezza il clitoride dal basso verso l’alto, ancora, ancora e ancora.
    «Sì, brave…Di più, di più.»
    Tiro gli occhi all’indietro, la lingua di fuori e le mani contratte sulle teste delle mie dame di compagnie. Il mio corpo trema e rivoli caldi scendono dalla figa lungo le cosce. Contraggo i muscoli e il mondo sparisce nel bianco dell’orgasmo. Schizzo il mio piacere in faccia a Caterina, che apre la bocca per accogliere i fluidi della mia regale figa.
    Mi lascio andare contro la poltrona, molle come una medusa. Faccio ricadere le mani lungo il corpo e le dame di compagnia si staccano.
    Caterina si alza, il viso fradicio. Fa un inchino e gocce del mio piacere si staccano dal mento, per cadere sul pavimento.
    Le faccio segno di rilassarsi. «La tua principessa è soddisfatta.» Faccio un piccolo cenno con la testa alle altre due, inchinate ai due lati della poltrona. «Ed è soddisfatta anche di voi.»

    Edited by Natalie Grimm - 20/6/2018, 11:39
     
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