Primo Round

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Alexander Stregatto Magnus
     
    .

    User deleted


    Era cominciata come una giornata normale: sveglia al mattino mentre i genitori finivano di preparare le valige, sarebbero partiti nel pomeriggio, mentre Ale sarebbe rimasto prima in uno dei due negozi, il più vicino a casa, nel mattino per poi andare in quello nel centro storico di Bologna nel pomeriggio, chiudendolo a sera per poi andare a casa e passare un tranquillo e magnifico week-end con la sua ragazza, Chiara.

    Arrivata sera si incamminò verso casa e fu colpito di trovare, all'entrata del palazzo dove abitava, proprio Chiara, la quale non lo aveva avvertito del suo arrivo così preventivo ed improvviso”Amore! Cosa ci fai qui? Da quanto aspetti?”chiese con felice curiosità Ale ma “purtroppo” qualsiasi altro genere di domanda finì nel dimenticatoio, nei recessi della sua mente, dato che non appena lo aveva visto, Chiara si era buttata addosso ad Ale, solo per tappargli la bocca con le sue labbra; un bacio passionale, lungo, che mandò quasi distesi entrambi ma che infiammò di certo gli spiriti di entrambi! Non appena si interruppe il bacio, lei gli sussurrò all'orecchio “Andiamo di sopra, ti devo far vedere una cosa”, parole che scossero Ale nel profondo, mettendolo in uno stato d'animo a metà tra il beato ed il predatore feroce che non vede l'ora di assaltare la sua preda.

    Velocemente entrarono nell'atrio e raggiunsero l'ascensore che li avrebbe portati alla casa di lui, si scambiarono nel mentre le frasi di rito che servono solo per intrattenersi quando si sta pensando a tutt'altro; una volta di fronte alla porta, Chiara prese dolcemente le mani di Ale, guardandolo negli occhi per un secondo prima di divagare con lo sguardo, come suo solito quando doveva fare una domanda seria “Ale....tu mi ami...vero?” “Che domande fai cucciola? Secondo te?”rispose Ale ridacchiando, aspettandosi chissà che domanda importante “No ascolta sono seria, intendo dire, mi ami anche se sono così?” nel mentre erano appena entrati e lei aveva richiuso la porta dietro di sé “Chiara, non c'è UN singolo giorno in cui io non pensi a te ed a quanto io ti possa amare” disse Ale mentre già si stava togliendo la maglietta, madida di sudore a causa del caldo asfissiante, rimanendo a petto nudo “Anche se mi presento così?” aggiunse Chiara mentre si sollevava in un solo colpo il suo lungo vestito rosso, rivelando che sotto di esso non portava altro, solo la sua dolce e candida pelle, il suo procace corpo era lì nudo come se non avesse aspettato altro; Ale, dal canto suo, mentre si stava togliendo i pantaloni notò il gesto di lei e, nemmeno curandosi del fatto che finora (almeno così alcuni si sarebbero chiesti in altre circostanze) era andata in giro coperta esclusivamente di un vestito che, come aveva dimostrato lei stessa, si sarebbe potuto sollevare o togliere con una facilità pazzesca, rimase a bocca aperta per qualche secondo, sollevandosi ritto difronte a lei, tanto quanto fece il suo membro più in basso, facendo capolino da sotto le mutande”Oh....b-beh”balbettò per poi indicarsi il membro “Tu che dici? Ti basta c-come risposta?”disse ironico e con un sorrisetto dolce ed ingenuo.

    Dopo alcuni baci e strusciamenti per nulla ambigui l'uno sul corpo dell'altra era ormai ovvio che per entrambi si prospettava una serata abbastanza calda anche senza contare il fatto che fosse estate e, come ogni dannata altra serata, fosse un caldo fin troppo afoso per quella stanza; sdraiato sul letto con la sua dolce metà intenta ad esplorare il corpo di lui come se fosse la prima volta, Ale mugugnava e gemeva sottovoce, lasciando che il dolce tocco di lei fosse l'unica sensazione a guidarlo, mentre passava le dita sulla schiena di Chiara, disegnando cerchi ed altre forme geometriche atte solo ad eccitare la pelle di lei con ogni leggero passaggio delle dita. “Tu aspetti qui ora”disse lei ad un certo punto, con un sorrisetto malizioso “V-va bene” rispose lui titubante anche se poteva intuire dove stesse per andare a parare: velocemente Chiara rotolò di lato e con passettini veloci trotterellò nella stanza adiacente, mentre Ale rimase sdraiato, le braccia posizionate dietro la nuca, le gambe divaricate e gli occhi chiusi, mentre lasciava che la poca aria fresca della sera lo rinfrescasse un secondo, pregustando già cosa potesse avere in serbo per lui la sua ragazza. La sorpresa non tardò ad arrivare quando, forse troppo perso nei suoi pensieri, non sentì Chiara ritornare, con in mano almeno sei cravatte di colori diversi in una mano e quello che sembrava essere lo spolverino che di solito usavano in casa per dare la polvere in mancanza del più pratico aspirapolvere.

    Sollevandogli dolcemente la testa gli passo una cravatta color rosso acceso sugli occhi, invitandolo con un tenero “Shh” a tenere gli occhi chiusi, cosa che Ale di certo non si fece ripetere due volte, concedendosi completamente a lei “Sembra quasi che tu non lo abbia chiesto tutta questa settimana” disse lei “N-non so di che parli” rispose lui mordendo il labbro inferiore un secondo, mentre già sentiva le sapienti mani di lei muoversi ad annodargli i polsi con una cravatta blu a tinte arancioni verso la testata del letto, facendo in modo che non potesse più abbassare le braccia; fatto questo ella era seduta sopra di lui, le sue rotonde natiche strusciavano contro il suo membro, facendogli uscire dalla bocca sospiri di piacere e desiderio che diventavano musica alle sue orecchie, anche se per Chiara nulla era più estasiante che sentire quei piccoli gemiti, a volte squittii di sorpresa da parte del suo ragazzo, quando passando lentamente la punta delle dita sulle braccia di lui scendeva, fino a farle danzare lentamente ed in modo terribilmente stuzzicante sulle sue ascelle ed, eventualmente, i suoi capezzoli; mentre stava infatti iniziando tale opera, constatò che Ale era terribilmente sensibile quella sera, dato che con un solo movimento di entrambe le mani egli emise un sussulto ed un risolino tali da farla saltare anch'ella “A-amore v-vacci piano stasera sono...”non fece nemmeno in tempo a finire la frase che Chaira era invece già partita all'assalto, solleticando le sue ascelle ed i fianchi, pizzicando il suo corpo ogni tanto dove trovava dell'abbondante carne, mandandolo in un concerto di risolini e risate difficili da trattenere, quasi contagiose per lei ma più che altro in un terrificante mix di eccitazione e dolce tortura che stuzzicava il lato più intimo e sensualmente feroce di entrambi.

    “AhahahmoreehehHE! Noahhahahaha!” disse Ale in mezzo alle risate ed ai gemiti, muovendosi come più gli era comodo, i fianchi che spingevano, premendo il suo membro contro il sodo didietro di Chiara, la quale dopo l'ennesima spinta si fermò, abbassandosi su di lui gli diede un piccolo bacio sulle labbra, sussurrandogli “Coosa? Già così disperato?” disse mentre muoveva un singolo piede sul già stuzzicato membro di lui, le sue dolci dita si strusciavano e si muovevano sulla verga, mentre con la pianta del piede lo accarezzava, lasciando che piano piano la pelle si spostasse per rivelarne la già gonfia cappella “Aaahn tuu”disse lui prendendo fiato ed ansimando di puro piacere, la testa che si muoveva a destra ed a sinistra leggermente, il piacere lo stava portando al limite della sopportazione dato che non era abbastanza da considerarsi sufficiente a portarlo al suo climax, ma lo era abbastanza da tenerlo reattivo e sul chi vive, facendolo sobbalzare ogni tanto contro il generoso seno di lei, che ora era proprio difronte a lui, praticamente faceva da secondo paio di cuscini facciali o, in ambito motoristico, da funzionale e sensualmente laido airbag.

    “Quahahahndo pensi di smehehehtterlahahahaaahngg”disse Ale in un misto di mugolii e sussulti, confusi dagli scoppi di risate improvvise ogni qualvolta Chiara lo stuzzicasse con un po di solletico; ella si era spostata in fondo al letto, seduta comodamente dopo aver assicurato alla suddetta testata le caviglie del suo ragazzo, allargate di modo che il suo membro potesse rimanere ben esposto e inerme di fronte ai gentili e terribilmente eccitanti struscii dei piedi di lei, i quali si muovevano ad un ritmo studiato, gentile e penoso al tempo stesso, stava in poche parole “giocando” con lui, ed entrambi erano consapevoli di quanto tutto questo loro giocare li stesse portando sempre più vicini l'uno all'altra “Oh? Smetto cosa? Questo?”replicò Chiara con voce quasi infantile mentre appoggiava delicatamente i piedi sulle cosce di Ale ed affondava le unghie nell'incavo dei suoi piedi, muovendole come se fossero piccoli ragnetti salterini da una parte all'altra della pianta alle punte delle dita “AHAHAHHAN-NO!NONQUEHEHEHHSTAHAHHAHAHAHAH!” urlò Ale scuotendo la testa, piccoli rivoli di lacrime si mescolavano con il sudore dovuto al caldo, l'eccitazione, la tensione insomma un vero macello! Il non poter vedere cosa stesse succedendo era al tempo stesso destabilizzante ma completamente eccitante per lui, lo mandava in uno stato di completa sottomissione che solo con Chiara era riuscito a trovare, una gentile e provocante sottomissione giocosa che li aveva fatti incontrare ed avvicinare tempo prima.

    “Ti-TI PREGOAHHAHAHAHAAHHA!” “Come si dice?” “PERFAVOHOHOHOHREHEHEHAHAHAHA!” “Beh” rispose Chiara con un sorriso beffardo, mentre allontanava le dita dalle tormentate piante dei piedi di Ale e si lasciava andare, il più silenziosamente e dolcemente, sdraiata a pancia in giù difronte al suo pene “Dato che sembri così disperato e, dopotutto, me lo hai chiesto con gentilezza” aggiunse con un risolino compiaciuto “Forse era questo che volevi mh?” disse dando una fugace leccatina alla punta del membro, seguito subito da un piccolo bacio sulla stessa, per poi dischiudere le labbra per lasciarci entrare punta e parte del membro, lasciando ondeggiare la testa in un modo simile a quello di un serpente che confonde la sua preda prima di attaccare, tattica che a quanto pare stava funzionando fin troppo bene su Ale, il quale, dopo aver sentito l'improvvisa morbidezza e tepore della bocca di lei, era diventato un visione imbarazzante di uggiolii e gemiti che avrebbero fatto concorso tranquillamente a qualsiasi gatto che li avesse uditi in quel momento; mentre Chiara leccava e lasciava che il pulsante e rigonfio membro del suo amore fosse preda di questi attenzioni orali, Ale non smetteva di pensare a quanto la amasse in quel momento: non solo lo aveva scelto come suo compagno anni fa, ma lo aveva amato in ogni suo aspetto, almeno fino a che si parlava di rispetto reciproco e di lealtà l'un l'altra, trasformando le debolezze di lui ed i difetti in punti di forza e di vanto, migliorandolo sia come persona che come amante, e cosa ancora più bella, almeno per Ale, aveva accettato quei pochi capricci sessuali che da sempre lo avevano tormentato nell'animo ma che ora, grazie a lei ed alla sua pazienza, era riuscito finalmente a poter esplorare con serenità.

    Il membro era ormai completamente preso dalla bocca di lei, all'interno di essa la lingua di Chiara si avviluppava attorno al tronco come una sinuosa spira infernale di piacere e lussuria, passando dal leccare dalla base fino alla punta, a prenderlo in bocca con foga, togliendo respiro e lucidità alla mente ormai provata di Ale, il quale ormai aveva ridotto il suo vocabolario a “Oddio” e “Sì!” di cui quest'ultima parola poteva avere varie sfumature, dal deciso ed irruento, al singhiozzato, al sospirato all'esasperato; tutto il resto erano ormai frasi sconnesse e senza senso. Dopo quello che sembrò un'eternità per entrambi, ma erano solo pochi minuti di tira e molla, Ale inarcò la schiena, un colpo di reni deciso, quasi urlando “A-AMORE! S-Sto PER-” ed allora Chiara, che oramai oltre alla bocca ed alla sua morbida lingua aveva cominciato ad utilizzare anche la mano sinistra come aiuto in più, lo guardò con dolcezza, rallentando di colpo fin quasi a fermarsi, lasciando solo la mano a muoversi delicatamente sul membro di lui, stuzzicandolo in un modo a dir poco da manuale, se ovviamente esistesse un manuale di tortura psicologica e sessuale da applicare su prigionieri di guerra. “Aww povero piccolo, di già? Ma come?” disse con voce suadente e tenera, quasi come se avesse pena per lui, mentre si arrampicava su di lui, mettendosi a cavalcioni e tenendo il pene di lui puntato contro il sesso di lei, come se fosse un arma carica “Proprio ora che inizia la parte divertente” disse lei leccandosi le labbra e con un riso quasi da cattivo dei cartoni animati, mentre si lasciava impalare da lui, scivolando quasi di colpo tutta su di lui, un gemito lungo e sommesso da parte di Ale, un secco e di qualche ottava più alta gemito invece da Chiara, la quale mosse immediatamente i suoi rotondi fianchi, su e giù in un continuo dondolo che stava mandando Ale ormai in uno stato simile alla morte apparente.

    Non paga di questo e, ovviamente non volendo che il suo tesoro si estraniasse completamente da tutto questo per il troppo piacere, mentre si muoveva cominciò immediatamente a rifargli il solletico sotto le ascelle, le dita che scavavano ininterrottamente, disegnando cerchi e correndo prima sopra poi sotto fino ai fianchi di lui, portando Ale alla pura e completa disperazione: oramai non era chiaro se stesse godendo o ridendo in mezzo a tutto quello che stava succedendo, le risate di lui si soffocavano nel piacere di sentire il suo membro scavare dentro di lei, sentire che ad ogni colpo Chiara gemeva ed uggiolava di piacere come stava facendo lui, ma al tempo stesso ritrovarsi completamente preso in quella morsa di unghie che danzavano sul suo corpo nudo ed indifeso era tanto eccitante quanto terribilmente distraente. Alla fine persino Ale, agendo più d'istinto che per altre motivazioni, cominciò a muovere i fianchi, cercando di tenere lo stesso ritmo di Chiara, la quale non stava aspettando altro! “Ah-AAH! S-Sì AMORE! SPINGI!” gridò mentre si sollevò, inarcando appena la schiena e lasciando che Ale, ormai completamente suo e succube di lei, spingesse più a fondo dentro la sua vagina, una sensazione di puro godimento la pervase, facendole venire la pelle d'oca e facendole arricciare le dita dei piedi, mentre continuava ad eseguire alla perfezione la tortura incominciata ormai mezz'ora prima.

    Infine, con un singolo gemito ed un'ultima spinta Chiara intuì che Ale era ormai al limite; con movimento veloce e repentino smontò, in tempo per ricevere un fiotto bianco e liquido del suo seme sul petto, lasciando che la ricoprisse abbastanza da poterne essere quasi pitturata, mentre scendeva e gocciolava sui turgidi capezzoli di lei, in mezzo al suo seno fino all'ombelico; infine, dopo aver assistito a questa scena, del suo dolce amore ridotto in questo stato, anche Chiara si liberò di tutto il piacere che aveva contenuto finora, inondando il petto di lui di un fiotto caldo e dal sapore dolciastro che altro non era che il suo amore per quello che avevano appena finito di fare.
    Dopo un momento di pausa, dove entrambi riprendevano fiato come se fossero dei maratoneti che sono arrivati in fondo alla maratona distrutti, doloranti, ma felici, lei lo slegò, levandogli la benda sugli occhi, lasciando che il loro sguardo si incrociasse di nuovo dopo tutto quel tempo in cui non avevano potuto: un dolce sorriso sul volto di lei, un sorriso stanco ed ebete, ma fondamentalmente sincero, sul volto di lui. “Ti amo” disse lui “Anche io” disse lei con poco fiato, sussurrandolo appena, mentre si chinò su di lui e si baciarono, un bacio dolce senza foga sessuale, solo passione ed amore.

    “Doccia?” “Eh magari” si dissero ridacchiando mentre si alzarono per andare in doccia, sebbene Ale si voltò in tempo per vedere che Chiara stava rimettendo a posto le cravatte sul letto, riallacciandole con sicurezza alle testate del letto “Ehm amore?” chiese lui titubante “Mh? Oh amore non ti preoccupare, arrivo tu precedimi, io finisco qui ed arrivo” rispose lei con nonchalance , mentre sculettava appena nel finire di legare le ultime cravatte “Oook? Ma scusa cosa finisci?” chiese Ale, già con qualche sospetto su come avrebbe risposto “Come cosa?” disse lui mezza stupita “Ma il secondo round! Scusa secondo te cos'altro?” rispose lei ridacchiando e facendogli l'occhiolino mentre Ale, di rimando, si morse il labbro inferiore e ridacchiando si incamminò verso la doccia.

    Se siete arrivati fin qui ecco una piccola nota dal sottoscritto; sono nuovo di qui e speravo solo di poter scrivere di alcune mie fantasie su questo sito senza problemi; al gestore del gruppo, spero di non andare contro alcun genere di regola, nel qual caso eliminerò subito i miei racconti e chiederò scusa; se invece posso restare, spero che apprezzerete i miei "voli di fantasia letteraria" che mi prendono ogni tanto e che posterò qui sopra ogni volta che li avrò finiti, per poi metterli sul mio account.
    A prescindere da come andrà io ringrazio per la pazienza e vi auguro una buona lettura!
     
    .
0 replies since 10/9/2018, 15:41   248 views
  Share  
.