Storia (quasi) vera di due malati mentali

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  1. Karanfilia
     
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    Sono in cura presso un centro specializzato nell'autismo e ho avuto una cosina con un ragazzo. Il mio racconto sarà metà vero e metà inventato. Inizio con la parte vera:
    Ci conosciamo in questo centro. Lui soffre di ritardo mentale medio, ha scarse capacità di comunicazione e tic vari (che anche a me non mancano). Allora ci facevano fare dei campeggi per tutti noi pazienti, maschi e femmine divisi. Per colpa della mia patologia (io ho la forma Asperger, per questo non ho grandi difficoltà a comunicare), non ho mai avuto relazioni serie ma non ero vergine.
    In questi camping, una mattina verso le 5 e mezza lui è andato alle docce mentre io mi stavo già asciugando. Erano docce a 2 a 2 aperte e solo noi c'eravamo a quell'ora. Non so cosa mi passa per la testa, non lo so proprio. Vederlo nudo mi eccita all'improvviso, mi avvicino a lui e lo accarezzo sulle spalle sotto la doccia. Lui mi respinge, io lo blocco e lo calmo, perché ho imparato a farlo. Inizio a toccarlo e si calma sempre di più, c'è stata una masturbazione vicendevole e niente di più, neanche baci con la lingua. Solo un paio di bacetti che gli ho dato sul collo prima e dopo essere venuto.
    Ora inizia la parte inventata.
    Una sera, sempre durante il camping, mi avvicino a lui di notte e inizio di nuovo a toccarlo. Abbiamo entrambi gravi difficoltà col contatto, però ci piacciamo così tanto da desiderarci, siamo tanto amici. Allora lo prendo di spalle, lo intrappolo, inizio a strusciarmi su di lui. Lo spoglio e gli dico di stare buono, so che sussurrare è una cosa che lo calma molto e poi sa che voglio dargli piacere. Insomma, lo spoglio e gli do 20 baci dal collo in giù. Lui è eccitato, si vede, lo tocco. Persino il suo maledetto tic si calma appena sente le mie labbra poggiarsi sulla sua cappella e succhiarglielo per bene. Inizia a tirarmi i capelli e spingermi con forza. È così bello, gli voglio tanto bene. Però io voglio farlo mio. Siamo tipi impulsivi e non c'è verso di farci cambiare idea, quindi è stato difficile staccarmi dal suo cazzo senza averlo fatto sborrare, ma ho voglia di farlo mio. Lui perde presto la pazienza. Però ora voglio dominare di nuovo io. Mi metto dietro di Lui, di fianco
    e inizio ad accarezzargli i glutei bianchi, i fianchi magri. Mi lavoro bene il buchetto con le dita e la salvia. Lui ogni tanto ha i suoi tic nervosi, mi respinge, ringhia, accenna ad urlare. Però poi inevitabilmente si concede a me. In realtà questa parte di racconto non può essere vera perché è davvero difficile poter avere un amplesso con una persona così, visto che soprattutto lui più di me non ama questo tipo di contatto. Però a quel punto l'avrei posseduto, piano piano, perché lui odia tutto ciò che è brusco o che possa turbare la sua quiete e io lo capisco perché anche io sono così. Avere il suo vergine orifizio, stretto stretto, mi fa venire nell'arco di 10 minuti dentro di lui. Lo riempio di baci, lo tranquillizzo perché sa ormai che di me si può fidare e continuo a dargli piacere con la bocca fino a farmi venire sulla mia faccia.
    Lo amo, non perché è strano come me, ma perché è così innocente, ci masturbavamo come due bambini che scoprono per la prima volta il loro corpo e possederlo per davvero sarebbe un sogno.
     
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0 replies since 26/11/2019, 00:47   70 views
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